venerdì, maggio 04, 2007

La luce che sovrastò la tenebra

Il giovane Le-ho della dinastia Bhal-tii-eryn era un fermo credente dell'arrogante dottrina dell' heespeis. Costui era stolto, ciònonostante era un abile dilettatore di animi altrui. Era dunque seguito dai più disparati individui, alcuni dei quali reietti della società. Tra questi si annoverava un gigante soprannominato "il barbone" per il suo singolare modo di vestire, come poteva essere un soprabito purpureo costellato da fori o un marsupio della più indegna manifattura. Un giorno si stava recando al vicino sacerdote del Che-baahb accompagnato dal gigante, ma sulla strada trovo il saggio che gli sentenziò:" Bada alle nuvole: quanto possono essere soavi e candite, tanto possono essere tenebrose e portatrici della più distruttiva tempesta. Il girasole ha finalmente sbocciato nel plenilunio."
Il gigante non capendo l'evidenza dell'affermazione e non capendo nemmeno se stesso si denudò e scappò nelle lande del Nord. Si narra che nel luogo dove caddero le vesti del gigante fu fondata la prima città del misero regno di Jup-lo. Le-ho invece fu illuminato, capì la sua vita di misfatti e menzogne, e non riuscendo a trovare un modo per riparare a questo si ritirò in una grotta dove passò il resto dei suoi giorni.

3 commenti:

Isabel Green ha detto...

sempre belle!io invece ho un blocco...dello scrittore! =(

Mar-tee-nhon ha detto...

Ti ringrazio, o dama dalle immacolate vesti! I tuoi apprezzamenti mi rincuorano e mi forniscono lo spirito di scrivere nuovi racconti...

Anonimo ha detto...

ehi!!!!
sono riuscita a trovare il tuo blog!!
aspetto cn ansia la narrazione dell'incontro delle illuminate!!!
t dv mandare assolutamente le foto del treno!!!
scrivimi la tu amail andrea!!
ciaoo
vale