lunedì, ottobre 30, 2006

L'ultima lacrima

Se dovessi cadere dentro un fiume nero, come l'inchiostro, rotolare perduto tra i momenti del passato in un baratro senza ritorno.

Se dovessi sparire nei meandri della terra e non vedere più la luce del giorno,
ma è sempre e soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo scoprirà.
Lasciate mi qui, nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi.
Per le vie della città io passeggio da solo e nessuno lo scoprirà.

La vita corre svelta, tra i palazzi e i viali del mondo,
leggeri volano i vestiti e la musica ci accompagna.

Amico, sii triste per il tempo che serve ma ricordati che la vita non finisce.
Non sprofondare in un fiume nero, lotta contro la malinconia perchè nessuno ti vuole triste.
Conta su di me così come sò che posso contare su di te.

Non sparire nei meandri della terra ma sorridi.
Versa la tua ultima lacrima e abbraccia di nuovo la vita che ci appartiene.


Per Samuele

domenica, ottobre 22, 2006

Dominare il Se


Un marinaio, Lon-pau, che aveva combattuto nelle terre d'oltre oceano, propose al saggio Ses-wee-zo-ta di compiere un viaggio.
Costoro erano grandi amici e, se non per i due differenti stili di abbracciare la vita che avevano intrapreso, camminavano in perfetta e assoluta armonia. Amici.
Lon-pau pose al suo amico una domanda:
-Convienel asciarsi trainare dal il giogo ammaliante della rabbia, che produce forza, irruenza e grandiosità; oppure abbassare la testa in segno di umiltà è ciò che ci eleva? -
Ses-wee-zo-ta rspose:
- Il sole non smette mai di sorgere; ricorda però che non si videro mai albe tanto magnifiche quanto quelle di Altras ( cittadina ai confini del mondo) o tramonti stupefacenti come quelli a Reminos ( cittadina ai confini del regno di Sadret). -
Lon-pau capì. Viaggiarono assieme

Il ruggito della tempesta

Esisteva un Bonzo corrotto che odiava più della metà delle creature presenti sulla terra. Il suo nome tradotto in questa lingua significa '' il verme stercoraro, la serpe storpia ''; anche i suoi genitori vedendolone ebbero ribrezzo.
Costui proferì tali eresie:
- Odio il buono perchè chi chiamo cattivo è più buono di chi voi chiamate cattivo, non sopporto la parità , i diritti, gli stati, i regni, odiò l'autorità e disprezzo il duro lavoro dell'uomo. -
Costui era avvezzo fare dei disegni Zen, sotto alcuni punti di vista abbastanza interessanti, ma un giorno pitturò una falena.
Essa uscì dalla pittura e lo condusse per mare, e una volta arrivata nel punto dove l'acqua era più profonda si librò in alto e battendo le ali causò una tempesta, il bonzo corrotto morì.
Da solo aveva prodotto la sua condanna a morte.

giovedì, ottobre 12, 2006

Guidare il Carro


Imparò a guidare il carro il figlio del saggio Ses-wee-zo-ta e, interrogato da suo padre su quale vosse il desiderio che lo spingeva a viaggiare asserì con fermezza:
- La foresta di Ramidash è impervia da solo, ma accompagnati si trova il coraggio. Non pongo domande ma cerco risposte-.
Detto questo prese in mano della terra e, soffiatala via, guardò in alto piangendo.
Ses-wee-zo-ta si compiacque della saggezza del figlio.

sabato, ottobre 07, 2006

La goccia nella Cascata


Avete già sentito parlare dello Shedar del pio Bonzo My-huf, ma ne conoscete la storia?
Ve la narrerò! I fiumi erano rigogliosi, le rondini non avevano ancora iniziato a essere testimoni delle diverse forme di sagezza contenute nella nostra terra, i prati era sempre in fiore e le api godevano del nettare del più spettacolare albero conosciutoil Twa-nio.
My-huf non sapeva molto della botanica e della scienza delle erbe mediche ma in un momento, osservando un bonsai, colse la luce che attraversava impermeata della linfa vitale dlella pianticella le venature di una foglia del piccolo alberello.
Capì. Intuì il tutto.
Fondò il tempio chiamato (nella lingua che quotidianamente proferiamo): Il posto dove restiamo ad ammirare le ultime luci della verità, siamo contemplatori della unica fede nell'unica verità.
Uno dei suoi primi discepoli lo interrogò a riuguardo del bello e My-huf rispose:
- Io non so chi sia a costruire le cascate e le montagne, ma so che è lo stesso che crea tutto il resto, io lo ringrazio.-
L'allievo non capì, chiese ulteriori spieazioni al Bonzo ed egli disse:
- Seppure perdi la vità, non morrai, ma se muori allora si che perdi la vita!-
L'allievo era più che mai confuso e chiese un altro chiarimento al maestro che, indossato il suo vestito da allenamento, un semplice Shedar, lo guardò, gli accarezzò il viso e sorrise.
My-huf prese ad illuminarsi come prima nessuno mai, l'allievo capì.
L'allievo corse per i quattro angoli del mondo a dire a tutti di quel pio Bonzo, My-huf, e del suo Shedar.

giovedì, ottobre 05, 2006

La verdeggiante foglia d'autunno


Erano i tempi in cui le stagioni convivevano pacificamente tra loro, la guerra delle Terre d'Oltreoceano doveva ancora avere inizio, anzi, la parola "guerra" non era nemmeno conosciuta dall'uomo che allora abitava il neonato Mondo. L'allievo chiese al saggio:"Maestro, cos è la speranza?". Il maestro indicò un albero privo di foglie, a parte una che pendeva da un ramo:"Anche se le rondini sono migrate all'Est da settimane, quella foglia rimane una salda ospite dell'ormai nuda chioma dell'albero". Udito tale, l'allievo fu illuminato e cadde in una profonda meditazione che l'accompagnò per settimane, secoli, Ere.
Arrivò il momento in cui la foglia si staccò, e fu allora che l'Uomo conobbe l'odio, la vendetta, la bramosia di potere. Finalmente un giorno l' illuminato allievo, ormai divenuto esso stesso Saggio, si svegliò dalla profonda meditazione e notò che la foglia era tornata al suo ramo. Capì: la lucente gloria di Murin-laif-fridec stava per avere inizio.

mercoledì, ottobre 04, 2006

La nuvola che oscurò il cielo




Un giorno giunse al villaggio un vecchio che annunciò di essere il "saggio" che avrebbe illuminato tutte le genti del mondo. In realtà costui era predicatore di menzogne e attirava piu gente di quanto non lo facesse il vero Saggio del villaggio. Arrivò il giorno in cui tutti gli abitanti ritennero esser l'impostore il vero dispensatore di conoscenze, poichè le sue false verità erano piu facili da capire e seguire. Quando l'impostore si presentò alla dimora del Saggio, sentenziò:"Il macignò ha ormai schiacciato l'esile filo d'erba". Udito tale, il Saggio rispose:"Per quanto il macigno possa schiacciare, non potrà mai distruggere il filo d'erba". Dette queste parole il Saggio morì e l'impostore prese il suo posto.
Il villaggio prosperò, sino a diventare una città... una metropoli...una capitale di un regno che si estendeva sino all'orizzonte. Questo era il regno di Sehr-Than detto "il superbo", popolato da uomini altrettanto superbi convinti di essere i piu giusti dei giusti e di possedere le vere conoscenzei, quando in realtà erano i piu stolti tra tutte le genti. Tale superbia portò guerre, oppressione e miseria ai popoli abitanti le terre vicine... Solo un uomo riuscì a far crollare questa tirannide e a riportare la Luce della Conoscenza alle genti di Sehr-Than: Murin-laif-fridec, il salvatore di tutti gli uomini.

Ricordi delle gioventù passate

Non potrei pensare alla saggezza senza che il mio ricordo non si soffermi sulla frase che il monaco del tempio dell'Ovest disse prima di suonare il nuovo Gong, il Gong forgiato dalla fusione delle armi dei luogotenenti di Murin-laif-fridec,appena finita l'ultima guerra.
Disse : -L'alba arriva quando il Sole sorge? No! L'alba arriva quando la terra volge ilsuo viso ad Est.-

L'agilità e la la scioltezza


Il saggio Kon-sen pose questa domanda al suo allievo, l'inesperto Hainan:
- Se la rugiada delle campagne in fiore delle fertili vallate dello Liand-il-ion non riesce a racchiudere la saggezza dello Zen, come può l'allievo del maestro collocare il suo posto nell'universo? -
Hainan non rispose e chiese al Saggio kon-sen la risposta. Lui dopo aver indicato una cavalletta disse:
-La luce mio ignaro allievo- sospirò e ripetè più sommessamente - la luce!-.
Indicò la cavallettà per la seconda volta, la prese in mano e morì.

martedì, ottobre 03, 2006

I quattro massimi saggi Zen

Chi ha allenato Murin-laif-fridec?
Semplice: i quattro saggi Mar-tee-non, Ses-wee-zo-ta, Jo-so e il quarto
chiamato da tutti col soprannome di La Volpe Cogitante.
Costoro erano senza ombra di dubbio i quattro saggi Zen per eccellenza, i migliori di tutto il mondo allora conosciuto, e tuttora fatichiamo a trovare individui di tale illuminazione e perspicacia.
Il giovane Brahamino Murin-laif-fridec, aveva affinato le sue tecniche e la sua saggezza nella guerra delle terre d'oltre oceano, assieme a Gon-kjo, Gtre-nuif ( il fondatore della scuola di Grte-nuit nella quale sarebbe stato addestrato Meder), il pio bonzo My-huf e Kunming.
Tuttavia era ancora inadatto a diventare quello per cui era nato.
Ognuno dei quattro Maestri zen ha una sua storia, che vi sarà narrata in seguito, e ognuno di loro ha una sua abilità che insegnò al futuro Condottiero.
Jo-so lo preparò in ogni lotta allora conosciuta e di futura scopertà, La volpe cogitante gli aprì la mente con i suoi racconti mitici, Mar-tee-non gli profuse tutta la sua saggezza e Ses-wee-zo-ta gli insegno aa dominare i 5 elementi ossia acqua, aria, fuoco e terra. Tutti conoscono il quinto elemento.

domenica, ottobre 01, 2006

Yumen a Kin-vred





Yumen era diventato un Bonzo corrotto e riuscì ad assoggettare tutte le genti del regno di Kin-vred, -questo già lo sapevamo- direte; e saprete anche che riuscì in questo intento con l’aiuto della Materia Oscura.
Il regno di Kin-vred godeva del più potente esercito di ninja che la storia abbia mai conosciuto,istruiti nella lotta corpo a corpo, nelle battaglie e nelle arti magiche del combattimento lerndiano.
Yumen sapeva tutto ciò e sapeva che se avesse assoggettato quell’armata valorosa nulla più gli sarebbe stato impossibile.
Presentatosi all’entrata del regno armato solo del suo bastone e del suo Sheridan corrotto chiese l’inconto col re, e il re ammaliato dalle arti illusorie di Yumen acconsentì la visita.
- Come cavalcherai senza cavallo?- chiese Yumen al monarca e questi rispose:
- Come conoscerò il D-o senza conoscerlo di persona così cavalcherò senza il mio destriero -.
Il monarca era un uomo saggio e la sua risposta lo era di conseguenza, non temeva la magia di Yumen perché la saggezza gli aveva conferito una tale illuminazione che le perversioni mistiche non potevano scalfirlo.
Yumen sapeva tutto questo e preso in mano un bastone pronunciò le seguenti parole:
- L’oblio del fiore del loto cade sulla rugiada, la quercia si sradica e la cenere beve -.
Tutto si fermò, a parte Yumen, e così divenne il nuovo monarca del regno di Kin-vred, da allora nominato regno degli uomini fermi.
Nel frattempo Murin-laif-fridec stava ultimando il suo allenamento, solo lui lo avrebb potuto sconfiggere.