lunedì, aprile 30, 2007

Lo splendore e l'ammirazione


Correvano gli anni dove il pesco lasciò cadere qualsiasi esitazione. La malvagia tirannide di Yug-kojen stava scalando la sua triste ed oscura gloria e la guerra delle Terre d'Oltreoceano era ben lungi dall'essere iniziata. In mezzo alle sterminate valli dei girasoli avorei viveva un vecchio saggio il quale passava le giornate a meditare e ad accudire i fiori del loto. Ricevette un giorno la visita di un mercante di tinture dell'Ovest che, stanco del lungo viaggio, chiese al vecchio di essere ospitato per quella notte. Il giorno successivo il mercante si preparò per rimettersi in viaggio, e per ringraziare il saggio dell'ospitalità gli donò una porzione di pregiato turchese dello Lian-dil-ion, la quale fu gentilmente rifiutata dal saggio. Come è noto, il rifiuto di un dono è una profonda offesa per le genti dell'Ovest, e il mercante non mancò nel reagire con collera. Il saggio rispose con una certa gioia in corpo:"Non mal interpretare il mio gesto. Non portare rancore. Puoi forse paragonare il glorioso splendore di un aurora d'estate con il brillare del più pregiato oro?".
E improvvisamente il mercante fu illuminato.

Kintel


Kintel era la schiava del re delle terre del Sud, prima che iniziasse la guerra delle terre d'oltre oceano. Il re era saggio ma l'età avanzataq lo rendeva infermo di salute e quindi parte delle decisioni venivano prese dai suoi luogotenenti.Anch'essi erano uomini fidati, ma sappaimo benissimo com'è suscettibile il cuore degli uomini.

Uno di loro, Rad, provò a sovverchiare gli altri 6 luogotenti, uccidendone 3 e rendendo inabili al comando gli altri. Rad, che aveva sposato la figlia del re delle terre del Sud, provò a convincere il monarca ad abdicare il suo favore, ma il rerifiuò scorgendo del malvagiuo nel cuore del genero.

Una notte Rad provà ad ammazzare il re dando fuoco agli appartamenti del castello. Kintel se ne accorse appena in ttempo per salvare il re, ma ella, la povera serva, rimase mortalemente ustionata dal fuoco del legno delle stanze reali.

Rad fu bandito da regno poichè metterlo a morte non fu ritenuto abbastanza disonorevole.

Il figlio di Kintel fu nominato futuro governante delle terre del Sud. Nessuno combavae come lui nelle battaglie che i popoli delle terre d'oltre oceano ingaggiavano contro gli abitanti dei Regni, pochè nel cuore del figlio di Kintel bruciava un fuoco molto più potente di quello che uccise sua madre.

Casa

Abbiamo intrapreso un viaggio, lungo ed impervio. La forza stava per mancarci ma le campane del faro dello Lian-dil-ion ci sostenevano e le donne del Brad-fion ci incoraggiavano a continuare.


Siamo tornati, non so se più saggi, ma con nuove storie, vecchie leggende che prima di essere miti erano pesanti verità.


Abbiamo rimesso il piede sinistro nelle nostre case e appoggiato la guancia dedtra sopra la stuoia piena di grano che utilizziamo come posto per sognare.


Abbiamo messo fine a quattro mesi di buio e abbiamo acceso le fiacole dei mitici Quattro Templi del regno di Muri-laif-fridec.


Siamo tornati e le tenebre son passate.


La gloria del giacinto

Lo stolto provò diverse volte ad attingere alla saggezza. Egli passava numerose lune a meditare convinto che fosse la giusta via, ma non riusci nel suo intento. Arrivò il momento in cui il furore dei ginepri ebbe fine, e fu allora che lo stolto si illuse di aver compreso la vera conoscenza. Costui si atteggiò da predicatore di verità, istruiva le genti a conoscenze fasulle non curandosi di ciò che stava commettendo. Un giorno però dovette affrontare il vero saggio, il quale gli disse:"Non io, non tu. Bensì il buddha." Lo stolto capì la sua vita di misfatti e menzogne, ma non riuscì a capire l'evidente affermazione del saggio e non capendo nemmeno se stesso, si impiccò. Vedendo questo il saggio attinse ad un maggior grado di illuminazione riuscendo ad identificarsi per un momento con il Buddha stesso. Alla prima folata di vento, il corpo del saggio si dissolse come sabbia e fu cosparso nel mondo dai 7 venti. Di lui rimasero solo gli stracci. Si narra che quegli stracci furono utilizzati per coprire e proteggere dalle intemperie poco dopo la sua nascita la futura gloria dell'umanità: il neonato Murin-laif-fridec,
astro più luminoso del firmamento.

domenica, aprile 29, 2007

Una tempesta che non aveva fine



L'interminabile guerra delle Terre d'Oltreoceano impegnava qualsiasi uomo abile. Tanti come granelli di sabbia in un deserto partivano per la guerra... tanti come le gocce d'acqua in un deserto tornavano. Persino le ostilità tra i 3 Regni furono dimenticate per dare spazio alla collaborazione e far fronte alla guerra. Nessuno aveva memoria di quando questa guerra fosse iniziata. Anziani capifamiglia raccontavano storie delle proprie gesta in battaglia e dei loro avi; giovani donne vedevano partire mariti e figli, per poi rimanere ancora ad attenderli da anziane, forse invano. Ingenti sacrifici erano richiesti: le mansioni quotidiane erano aumentate per ognuno e il tempo libero si era ridotto unicamente al sonno. Lo stolto urlò con ira al saggio di occuparsi in qualcosa, poichè dedicava tutto il tempo alla meditazione. Il saggio rispose quietamente:"Il nido è terminato, la rondine ha deposto le sue uova. Ella sa che la sua prole prenderà il suo posto, per questo coverà le uova e le proteggerà più di se stessa." Detto questo, lasciò cadere dalla sua mano dei petali di loto. Dopodichè, morì. Lo stolto capì e andò a raccontare alle genti ciò che sarebbe successo. Un evento stava per accadere. Qualcuno sarebbe giunto che avrebbe posto fine alla guerra, avrebbe portato pace e prosperità: Murin-laif-fridec, salvatore di tutti i popoli.

venerdì, aprile 27, 2007

Il gong non suonerebbe se non vi fosse il battente.


Il giovane Mandarino era solito camminare in mezzo ai campi di tulipani poco dopo l'alba per potersi deliziare del tenero profumo dei petali costellati di rugiada. Una di quelle mattine, fu colto da un evento insolito. Questo evento lo illuse di aver compreso l'essenza ultima dell' Universo. Si recò dunque dal saggio per renderlo partecipe della sua scoperta. Il saggio rispose con collera:"Stolto, come puoi ritenere di aver compreso il Buddha da una così semplice cosa?!".
Il giovane rammaricato si recò alla strada che portava alla città, per poi trovare il saggio all'ombra del ridente pruno. Egli proferì:"E' proprio nelle piccole cose che si manifesta il Buddha...nonostante questo, sono solo piccoli granelli che formano l'infinito del Buddha stesso. Ricordati sempre: le parole sono il bruco, il pensiero è la farfalla."
E il giovane fu illuminato.

giovedì, aprile 26, 2007

La candela con la fiamma piu vigorosa terminerà prima del piccolo lume.


Il giovane consigliere imperiale si recò alla dimora del saggio che dispensava saggezza a chiunque ne avesse bisogno. Egli era desideroso di ricevere conoscenze per poter dirigere l'Imperatore verso un regno illuminato e sostenuto dalla saggezza zen. Il saggio capì fin da subito i buoni propositi del giovane. Senza proferir parola, gettò ai piedi del giovane il suo piatto di zuppa, sporcando la lussuosa toga di corte. "Come osi, vecchio?!" disse il superbo consigliere. Al che il saggio esclamò "Quando ti degnerai di raccogliere ogni zuppa dei sudditi dell'Imperatore, potrai considerarti il più alto di tutti i consiglieri di corte."
E il giovane fu illuminato.

Il ritorno dell'alba


Amici... fratelli... essenze... tassisti... finalmente un' era è finita, e una nuova alba è iniziata. Il pesco ha fiorito, il ciliegio si è destato: il loto ha di nuovo sbocciato. Un antico saggio disse:"Non temere il buio, poichè la fiamma della saggezza ti illumina. Non temere la sete, poichè una goccia di conoscenza ti disseta. Non temere la fame, poichè una briciola di verità ti sazia. Non temere la malattia, poichè il dolce aroma del loto ti risana!"

E così la buddha's way è tornata... finalmente la notte è finita, l'alba è iniziata.