Lo stolto provò diverse volte ad attingere alla saggezza. Egli passava numerose lune a meditare convinto che fosse la giusta via, ma non riusci nel suo intento. Arrivò il momento in cui il furore dei ginepri ebbe fine, e fu allora che lo stolto si illuse di aver compreso la vera conoscenza. Costui si atteggiò da predicatore di verità, istruiva le genti a conoscenze fasulle non curandosi di ciò che stava commettendo. Un giorno però dovette affrontare il vero saggio, il quale gli disse:"Non io, non tu. Bensì il buddha." Lo stolto capì la sua vita di misfatti e menzogne, ma non riuscì a capire l'evidente affermazione del saggio e non capendo nemmeno se stesso, si impiccò. Vedendo questo il saggio attinse ad un maggior grado di illuminazione riuscendo ad identificarsi per un momento con il Buddha stesso. Alla prima folata di vento, il corpo del saggio si dissolse come sabbia e fu cosparso nel mondo dai 7 venti. Di lui rimasero solo gli stracci. Si narra che quegli stracci furono utilizzati per coprire e proteggere dalle intemperie poco dopo la sua nascita la futura gloria dell'umanità: il neonato Murin-laif-fridec,
astro più luminoso del firmamento.
lunedì, aprile 30, 2007
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