In una candida notte, illuminata solo dai rigogliosi raggi della più bianca delle lune Lune che si vedono dagli altipiani desolati, percorsi solo dagli eremiti, da alcuni mercanti drefinidi e da alcuni saggi in pellegrinaggio verso il Tempio della Capitale, l'allievo pose il seguente interogativo al maestro.
-Come posso disinteressarmi di tutte le cose vacue che mi sembrano più che necessarie?- chiese il giovane yogi al Bonzo soprannominato 'La volpe cogitante'.
Il saggio rispose:-Poni il giungo con la bella ginestra-.
Prese dell'erba in mano e la soffiò via. L'allievo per un istante capì.
9 commenti:
i casi sono 2: o ti illumini e vivi da saggio, o ti suicidi perchè ti sforzi così tanto ma non capisci e perdi la testa
il suicidio non è una soluzione per due motivi:
1- ci si arrende smettendo di combattere
2- è una scelta egoistica, si pensa solo a se stessi e non al dolore dei cari.
caro mio
hai presente gli altri racconti?per es." il saggio disse.... l'allievo no capì e si impiccò" era riferito a quello
cmq, ci vuole più coraggio a vivere che a suicidarsi
bel blog riga.... alla prossima
...non capisci e perdi la testa?
quando nei racconti un allievo non capisce e si suicida SBAGLIA.
Fa bene chi invece impiega tutta la vita per capire anche solo un piccolo passaggio.
forse mi sono spiegato male, non ho detto che è un bene suicidarsi se non si comprende qualcosa..non è una bella cosa suicidarsi
forse mi sono spiegato male, non ho detto che è un bene suicidarsi se non si comprende qualcosa..non è una bella cosa suicidarsi
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