venerdì, giugno 02, 2006

Il male del possente Sai-niok


Il sovrano del grande regno del Nord, il possente Sai-noik, passava la sua vita meditando e aiutando il suo popolo.
Ma quella volta, quando un corrotto bonzo tibetano si presentò da lui, a stento resse la sua pazienza.
Il bonzo maledisse la salute di Sai-noik, e il sovrano sentì che i suoi giorni stavano per giungere a un termine.
Prima di morire, però, aprì le mani e ci lascio con una massima che ancora oggi illumina le vite di chi la ode:

-Il fiore della vanità cresce rigogliso in quelli assolati meandri della voglia umana, guai a chi sente la vita sciogliersi di sotto ai piedi, guai a chi prende il tempo per accantonarlo o non si riserva del tempo per sè, guai a chi non agisce nella lealtà della luce del Sole e di notte non dorme accarezzato dalla fatata Luna dello Liandilion, guai a chi pensa di essere saggio quando in realtà teme la sua stessa ombra.-

Sai-noik morì stroncato da un possente male e tutto il regno del Nord lo piasse per tutti i tre mesi di compianto prescritti dalla legge.
Il bonzo smise di praticare le vie malvagie.

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