Quando le spade, dei guerrieri degli eserciti delle regioni boscose di Lon-bov, persero il loro filo a causa del loro utilizzo nelle guerre delle terre d'oltre oceano, un Re Morì.
In quei giorni il saggio soprannominato 'La volpe cogitante' passava da quelle parti.
Gli venne chiesto se gentilmente avesse potuto spendere alcune delle sue parole più saggie per la morte del sovrano. Questo fu il suo discorso:
- Il lutto attanaglia i nostri cuori così come un'ostrica la sua perla.
Il nero veste i nostri corpi così come la notte la Terra.
Ma non è quello che facciamo che ci rende grandi, bensì le nostre decisioni:
muore il servo e il Re, il prigioniero e la guardia, il monaco e lo stolto, il cacciatore e la preda.-
Finiti i giorni prescritti dalla legge per il lutto, in quel regno, tutti iniziarono a ponderare maggiormente le loro azioni.
7 commenti:
Bella sta storia...
Con-sen
Senza dubbio dal contenuto illuminante... con-sen prosegui su questa strada...
Ti farò una domanda, rispondi alacremente: In che modo la rondine persiste nel suo intento, dopo aver notato la rugiada sul cedro?
Venerabile saggio Mar-tee-nhon, la rondine persiste nel suo intento perchè il tramonto del giorno non è che il fiore del cedro e la via è il suo unico obbiettivo.
Mi corregga, venerabile Mar-tee-nho, non chiedo che di essere corretto!
Con-sen
Va bene con-sen. Noto che hai delle potenzialità.
grazie mille...allora, se lei gradisce, le invierò una storia via mail e lei mi dirà cosa ritiene opportuno farne...grazie ancora a lei e a Ses-wee-zo-ta
salutatemi anche Jo-so e la volpe cogitante
Con-sen
Saremo ben lieti di leggere i tuoi racconti... la tua risposta ci ha davvero positivamente colpito. Persisti su questa via e coltiva il seme.
spero, un giorno...spero, ora
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