sabato, aprile 09, 2011
La sentenza della rugiada mattutina
Ben so che questa storia è conosciuta tanto dagli eruditi consiglieri imperiali quanto dal semplice e spontaneo contadino. Ognuno la racconta col suo personalissimo sapore, ma il messaggio arriva indistinto a chiunque abbia il cuore di ascoltarla.
Scorrevano come l'acqua di un torrente i tempi delle Prime Ere, tempi in cui gli astri danzavano con le piogge e le gemme del tulipano rinascevano nella loro armonia.
Il saggio Pov-Hui danzava senza impicci tra le insidie del mondo mutevole, e la sua compassione non aveva eguali. Qualcuno un giorno gli chiese quale fosse la via più rapida per raggiungere la Buddhità; a questi rispose con un silenzio e si sedette.
Gli venne chiesto allora quale fosse il corretto modo di sedere in meditazione per raggiungere la liberazione, e a questo rispose con un silenzio, si alzò, si voltò indietro e proseguì nel suo cammino. I più sprovveduti interpretano queste come regole dettate da Pov-Hui. È proprio a questi che il saggio risponde con un tonante silenzio. Ed è solo all'uomo comune che il saggio risponde con cose altrettanto comuni, che sfuggono alla comprensione dei più devoti.
sabato, aprile 02, 2011
La consacrazione dell'avvenuta
La sacra dinastia Sei-nuf tramanda quanto sto per raccontarvi fin dai primi patriarchi, immutabile nella sua essenza.
Correvano i tempi dell'armonia della rondine, ben anteriori all'ascesa della lucente gloria di Murin-laif-fridec, il più grande uomo tra gli uomini. Il pio bonzo Ses-wee-zo-ta percorreva la Strada Maestra che da generazioni era il faro per i pellegrini diretti al tempio della Capitale. I suoi passi incrociarono quelli di un monaco che, riconosciuto il pio bonzo, si gettò ai suoi piedi per chiedere consigli su come raggiungere la saggezza. Ses-wee-zoo-ta gli sorrise porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi, e gli rispose con lo stesso innocente tono con cui i suoi venerabili maestri gli dissero anni orsono:"Se hai fame, mangia. Se hai sonno, dormi" e proseguì lungo il suo viaggio. Incontrò poi un mercante Drefinide del Sud diretto come lui alla Capitale, e riconoscendo il pio bonzo per la fama che aveva tra i suoi, gli offì un posto sulla sua carovana per accompagnarlo, e doni che avrebbero potuto far scoccare l'invidia di un cortigiano imperiale. A questi il saggio replicò:"il fiore si piega al vento, ma dalla pioggia trae la sua forza." e lasciò proseguire il mercante.
Incontrò poi un manipolo di guerrieri che si allenavano nelle radure che accompagnavano la Strada Maestra, e riconosciuto Ses-wee-zo-ta (egli è, come sapete, ineguagliato nelle arcane vie degli Elementi), gli chiesero come potessero applicare la saggezza zen al combattimento e alla battaglia. Egli a questi rispose "Il fiore lascia al vento i suoi pollini confidando in esso, ma dal nubifragio viene oppresso e annegato" e così lascio i guerrieri a meditare su quanto detto.
Incontrò un suonatore di flauto all'ombra del pruno; la melodia che proveniva dallo strumento era armoniosa come i dolci specchi d'acqua dello Lian-dil-lion, forse lo strumento era forgiato dagli stessi artigiani del Brad-fion. Ma il venerabile saggio capì che la musica non proveniva dal flauto. Ciò che gli occhi del suonatore vedevano lo si poteva sentire dalla sua melodia. E così Ses-wee-zo-ta si sedette al suo fianco e vi trascorse l'intera notte, illuminata dalle stelle guida della Strada Maestra e dalla melodia del suonatore.
Non seppi mai cosa il suonatore raccontò al saggio tramite quelle sacre note. Ma quel che so per certo è che da quel giorno Ses-wee-zo-ta porta sempre con se un flauto ed accompagna le sue canzoni come nessun altro uomo sa fare. E con questo spesso risponde ai viandanti della Strada Maestra, per porger loro guida e consgli.
Si narra che le stesse note del suonatore di flauto accompagnarono il ritorno di Murin-laif-fridec, anch'egli abile suonatore, dalla conclusasi guerra delle Terre d'Oltreoceano, e furono il messaggio che a tutti giunse.
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